venerdì 16 dicembre 2011

Il grande ritorno di Bernardo Bertolucci

"Mi sembra incredibile essere qui, nelle mie condizioni, sulla mia sedia elettrica come chiamo questa sedia a rotelle, a parlare di un nuovo film, nove dieci anni dopo L'assedio. Solo un anno fa non avrei pensato di poter tornare su un set. E allo stesso tempo mi sembra un assoluta normalità fare un film", così a Roma nell'ultimo giorno di riprese, Bernardo Bertolucci parla di Io e te, tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti, interpretato dai giovani Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco. (fonte Ansa)

Imu-Chiesa, si prende tempo

Sulla questione Imu-Chiesa si prende tempo. Dopo che da giorni il nodo è al centro del dibattito politico, dei talk-show, dei botta e risposta tra gli organi di stampa della Chiesa e quanti sostengono che la Chiesa non paga il dovuto, oggi l'aula della Camera ha bocciato due ordini del giorno dell'Idv e della Lega, che impegnavano il governo a imporre l'Imu sugli immobili commerciali della Chiesa, e ne ha accolto uno bipartisan Pd-Pdl che chiede di "definire" la questione degli edifici utilizzati parzialmente per fini commerciali, tenendo conto "del valore sociale delle attività" che alla Chiesa fanno capo. In altre parole, nessun intervento immediato, ma l'impegno a provvedimenti più ragionati, anche se dilazionati nel tempo. L'idea di fondo, che già aveva preso corpo tra i soggetti investiti della questione, è quella di studiare in maniera puntuale la materia, tutt'altro che uniforme, per arrivare a una definizione del testo di legge che non si presti a interpretazioni ambigue. Nella formulazione attuale, infatti, il permanere della locuzione "non esclusivamente commerciale" per indicare la tipologia di edifici esentata dal pagamento dell'Ici (che confluirà nell'Imu) si presta, secondo molti, a situazioni poco chiare. La platea dei soggetti esentati è variegata e non comprende solo realtà della Chiesa, ma anche il no profit 'laico' piuttosto che i circoli culturali. Il punto è che molte di queste attività hanno anche una faccia commerciale, che spesso, al di là della apparenze, è preminente rispetto a quella sociale. E questo vale anche per strutture che, benché gestite da congregazioni religiose e enti ecclesiastici, sono, per esempio, a tutti gli effetti alberghi. In questo caso l'esenzione non dovrebbe valere. E proprio le inchieste su esercizi di questo tipo hanno suscitato molto clamore. Certo, solo controlli capillari possono dire dove l'Ici viene regolarmente pagata e dove no. Proprio oggi Avvenire, giornale della Cei, ha pubblicato un ampio reportage che fotografa le situazioni regolari, dove, da Padova, a Rimini, a Firenze l'imposta dovuta è versata all'Erario. "Firenze, dalla Chiesa mezzo milione all'Ici" dice il titolo del servizio. E da Milano un vescovo 'di peso', come il card. Scola, ha risposto che "la Chiesa sta dando e lo fa da sempre" a chi lo ha interpellato sulla volontà della Chiesa di partecipare ai sacrifici chiesti al Paese dalla manovra. Recentemente anche alcuni sacerdoti sono usciti allo scoperto affermando di pagare l'Ici per gli edifici di pertinenza della loro parrocchia. E c'é stato nei giorni scorsi anche l'intervento del numero uno dei vescovi italiani, card.Angelo Bagnasco. Il porporato nella sua dichiarazione di una settimana fa ha detto che la Chiesa, "se ci sono punti da rivedere o da discutere, non ha pregiudiziali"; e che se qualcuno commette abusi, va punito, ma lo spirito della legge "é giusto". Parole che sono sì un'apertura, ma - è il sottinteso - non a modifiche affrettate o improvvisate. L'odg passato alla Camera chiede di "valutare l'opportunità di affrontare e definire, considerato il valore sociale delle attività svolte da una pluralità di enti 'no profit' e, tra questi, gli enti ecclesiastici, la questione relativa al pagamento dell'Imu sugli immobili parzialmente utilizzati a fini commerciali". Un orientamento che sembra in linea con le parole del card.Bagnasco. (fonte Ansa).

Tifoso del Celtic con tasso alcolemico 8,3 si sveglia e riparte

Un tasso alcolemico impressionante, da coma etilico: 8,3. Infatti, a misurarglielo, sono stati i sanitari dell'ospedale di Udine dove è stato portato privo di conoscenza. Ebbene, il protagonista, un tifoso scozzese, non ha battuto ciglio e non ha riportato conseguenze particolari. Dopo un paio d'ore di sonno, l'uomo si è svegliato e, consapevole di aver recuperato le forze, ha rassicurato i medici di potercela fare e tranquillamente è uscito dall' ospedale sulle proprie gambe. Tranquillamente ha raggiunto l'aeroporto e stamani era già di nuovo in Scozia. Non èstato l'unico tifoso scozzese a non godersi la partita: un altro, un 29enne di Glasgow, ha trascorso la serata in Questura, aveva aggredito due steward del suo stesso Paese che, al seguito della squadra, a inizio gara sono intervenuti nel settore ospiti per rimuovere lo striscione "Fuck Uefa" che i tifosi biancoverdi avevano appena srotolato. Il giovane avrebbe spintonato uno dei due steward facendolo cadere oltre i sedili della gradinata, e colpito a calci sulla schiena il secondo. Denunciato, è stato liberato dopo le formalità di rito ed è già a casa anche lui. A suo carico verrà emesso un Daspo. (fonte Ansa)

sabato 10 dicembre 2011

Finisce l'era Minzolini

Quaranta giorni di tempo per decidere sul futuro di Augusto Minzolini, se destinarlo ad altro incarico o trasferirlo. E' il timing che si è dato il dg Rai Lorenza Lei, per trattare con l'attuale direttore del Tg1 che, con ogni probabilità, sarà sostituito ad interim fino al 31 gennaio da Alberto Maccari, attuale direttore della Tgr.
Il curriculum di Maccari è arrivato sul tavolo dei consiglieri di amministrazione a 48 ore (escluso il giorno festivo) dalla riunione del cda di martedì, prevista alle 11, che ha all'ordine del giorno gli "esiti dell'udienza preliminare della vicenda del direttore del Tg1" Minzolini, rinviato a giudizio per peculato, i "provvedimenti di nomina correlati" e "varie ed eventuali". (fonte Ansa)

giovedì 8 dicembre 2011

Cofferati, queste misure oggi non servono più

Sergio Cofferati, ex segretario Cgil e oggi europarlamentare, esprime il suo dissenso verso le misure sulla riforma previdenziale varate dal governo Monti. "La cancellazione della parziale rivalutazione delle pensioni minime è odiosa e iniqua - ha affermato l'ex leader Cgil nell'intervista rilasciata oggi a Il Riformista - E' assurdo che paghino i pensionati da 1.500 euro al mese e non dirigenti e professionisti che ne guadagnano 7mila, 8mila o 9mila". E su questa riforma, che il ministro Fornero ha definito strutturale e necessaria, Cofferati aggiunge: "Ci arriviamo con anni di ritardo e senza ottenere risparmi davvero significativi", ricordando come "il sistema contributivo pro-rata per tutti, uomini e donne, è una proposta della Cgil del 1996-1997" che suscitò l'ira delle forze di sinistra e di fronte al quale "Bertinotti e il Prc, contrari, fecero cadere il governo Prodi". Ma questa strada, secondo Cofferati, non è più percorribile perché oggi "ridimensionare il reddito di milioni di pensionati vuol dire comprimere la loro capacità di spesa e, dunque, la crescita".

domenica 4 dicembre 2011

Monti: "Nessuno deve essere soddisfatto"

"Nessuno deve essere soddisfatto delle nostre azioni perché tutti debbono partecipare allo sforzo del Paese". E' quando ha affermato il Presidente del Consiglio, Mario Monti, nel corso dell'incontro con Regioni e Comuni in corso a Palazzo Chigi, secondo quanto riferisce su Twitter il sindaco di Bari, Michele Emiliano. (fonte, Ansa)

sabato 3 dicembre 2011

Adriano Celentano, i giovani sono schiavi e non possono sognare

I giovani non possono sognare perché sono "schiavi degli immobiliaristi, degli imprenditori, degli industriali che quando perdono un centesimo di profitto non hanno scrupolo a lasciare a casa migliaia di operai". Lo ha detto Adriano Celentano stasera al palaCep di Genova per la serata in solidarietà agli alluvionati di Genova. "Non potete sognare - ha detto rivolto ai giovani - per la destra corrotta colpevole di aver massacrato l'Italia e per la sinistra che quanto a corruzione non ha niente da invidiare alla destra".. I governi "politici o tecnici si devono convincere che la cosa più divertente per un politico è agire per il bene del Paese". (fonte Ansa)

venerdì 2 dicembre 2011

Maroni allarga il solco tra Lega e Pdl

"Io sono stato contrario a questo incontro, non si capiva perché bisognasse farlo. Bene che non si sia fatto". Così l'ex ministro Roberto Maroni ha replicato ai giornalisti che a Como gli chiedevano del giallo del mancato incontro fra il leader della Lega Umberto Bossi e quello del Pdl Silvio Berlusconi.

giovedì 1 dicembre 2011

Pd-Pdl-Monti, idillio finito?

Mario Monti ha annunciato che renderà noti i provvedimenti lunedì prossimo 5 dicembre. Lo chiede l'Europa, lo chiedono i mercati, lo chiede una crisi che giorno per giorno morde sempre di più. Tutti d'accordo sull'urgenza, ma profonde spaccature sul merito delle misure.
Il Pd è contro la riforma pensionistica, il Pdl non vuol sentire parlare di Ici e nuove tasse, men che meno di 'patrimoniale'. Il terzo polo invece, come ha riferito Casini, aspetterà "il governo in Parlamento dove ci assumeremo le responsabilità di dire sì alle misure".
Del resto le prime avvisaglie di dissenso le ha espresse Maurizio Gasparri, il presidente dei senatori pidiellini, allorché ha annunciato addirittura eventuali mozioni di sfiducia individuali per ministri e sottosegretari in odore di conflitto di interessi. Un attacco non troppo velato ai vari D'Andrea, Guerra e Rossi Doria in quanto troppo politici e meno tecnici.
Dalla discussione si è tirato fuori Di Pietro affermato il suo netto no verso tagli indiscriminati che richiamano a "un'operazione alla Berlusconi maniera". Una cosa pare certa: l'Europa chiede di fare in fretta ma nei partiti non è ancora chiaro cosa scegliere.

Romano Prodi sconfessa la politica economica della Merkel

Sul tema della crisi dell'eurozona "la politica tedesca è spesso di una durezza e irragionevolezza straordinaria". Lo sostiene l'ex premier Romano Prodi che ha fortemente criticato la politica economica del Governo Merkel. "Si è rischiato di mettere in crisi l'euro - ha detto - ma farlo non è nemmeno nell'interesse tedesco visti i dati della sua bilancia commerciale. La Germania deve usare se non la propria saggezza, almeno la propria convenienza, perché qui si sta veramente giocando col fuoco". Il problema dell'Europa, secondo Prodi, è che è "completamente divisa, non ha in sé la forza per agire, anche se rimane la più grande forza economica del mondo. La Merkel - ha rincarato Prodi - non cambia linea di una virgola, non vuole nessuna forma di collaborazione, non vuole rimedi che potrebbero risolvere i problemi, ha aderito al Fondo salvastati all'ultimo minuto e a stento. Sul fronte della crisi greca, ad esempio, si é perso tempo, si doveva risolvere in fretta e in silenzio, si poteva risolvere in cinque minuti ed invece è diventata una tragedia. Da allora si è continuato con provvedimenti inferiori alle necessità e presi in ritardo". (fonte Ansa)