giovedì 1 dicembre 2011

Pd-Pdl-Monti, idillio finito?

Mario Monti ha annunciato che renderà noti i provvedimenti lunedì prossimo 5 dicembre. Lo chiede l'Europa, lo chiedono i mercati, lo chiede una crisi che giorno per giorno morde sempre di più. Tutti d'accordo sull'urgenza, ma profonde spaccature sul merito delle misure.
Il Pd è contro la riforma pensionistica, il Pdl non vuol sentire parlare di Ici e nuove tasse, men che meno di 'patrimoniale'. Il terzo polo invece, come ha riferito Casini, aspetterà "il governo in Parlamento dove ci assumeremo le responsabilità di dire sì alle misure".
Del resto le prime avvisaglie di dissenso le ha espresse Maurizio Gasparri, il presidente dei senatori pidiellini, allorché ha annunciato addirittura eventuali mozioni di sfiducia individuali per ministri e sottosegretari in odore di conflitto di interessi. Un attacco non troppo velato ai vari D'Andrea, Guerra e Rossi Doria in quanto troppo politici e meno tecnici.
Dalla discussione si è tirato fuori Di Pietro affermato il suo netto no verso tagli indiscriminati che richiamano a "un'operazione alla Berlusconi maniera". Una cosa pare certa: l'Europa chiede di fare in fretta ma nei partiti non è ancora chiaro cosa scegliere.

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